La coppia formata da Edoardo Vianello e Wilma Goich, che negli anni ’70/80 ha animato il panorama musicale italiano
C’eravamo tanto amati…….. è l’album che segna il ritorno sulla scena artistica, dopo più di 30 anni, dei Vianella, la coppia formata da Edoardo Vianello e Wilma Goich, che negli anni ’70/80 hanno animato il panorama musicale italiano.
È in quel tempo che i due artisti, già uniti nella vita privata, decidono di intraprendere assieme anche il percorso professionale. Il successo arriva quasi subito con Vojo er canto de ‘na canzone e Lella. In breve conquistano il cuore del pubblico, innestando nella musica pop la tradizione romana; l’ironia dello stornello entra nella canzone moderna, tanto che molti brani sono cantati in romanesco, un dialetto comprensibile in tutto il Paese, vicino com’è alla lingua italiana. Artisti come Franco Califano, Amedeo Minghi, Luciano Rossi, Edoardo De Angelis e Sergio Bardotti firmano, con lo stesso Vianello, i testi e le musiche delle canzoni. Con un approccio apparentemente semplice e immediato, proprio della cultura popolare, vengono affrontati anche temi sociali, problemi di tutti i giorni, purtroppo ancora oggi attuali: la casa, l’ecologia, la violenza sulle donne, la morale comune. Nel giugno del 1972 entrano nella Hit parade con Semo gente de borgata; l’anno successivo sono nella finale di «Un disco per l’estate» con Fijo mio e, poi, di nuovo nella Hit parade con Canto d’amore di Homeide («Tu, la mia donna tu sarai…»), che la sera del 6 gennaio 1974 conquista il podio di Canzonissima. Pubblicano 9 album; un successo dopo l’altro, fino agli anni ’80, quando la coppia si scioglie, prima nel privato e poi sul palcoscenico.
Da allora ognuno prosegue il proprio percorso artistico. Ma dopo trentatré anni (non si esibiscono in concerto dal 1981) Edoardo e Wilma – che, pur tra contrasti e intese, non hanno mai interrotto il filo del loro rapporto umano – si rendono conto che le canzoni dei Vianella sono ancora nell’aria; il pubblico le conosce, le canta e le ricorda. Per accontentare i loro fan e, chissà, conquistarne dei nuovi tornano in sala di registrazione a reincidere i loro successi, insieme a canzoni nuove. Nasce un nuovo album, 10 brani classici del loro repertorio e 3 inediti (Inutilmente mia, inutilmente tua, La luna va, La notte si è fermata). C’eravamo tanto amati…, perché dopo tutto un grande amore è rimasto, e vale la pena di coltivarlo ancora insieme: quello per la musica.
I Vianella vi aspettano al Teatro Europa per una grande serata di musica!!
DISORIENT EXPRESS
con la partecipazione di Fabio Mureddu
Ciao, sono Cinzia Leone e vi presento Disorient Express, il mio nuovo spettacolo, scritto, come sempre, da me insieme a Fabio Mureddu.
Disorient Express non è la storia di un treno che non sa dove andare, è una fotografia di gruppo in cui ci siamo tutti e tutti abbiamo un’espressione visibilmente disorientata.
Siamo disorientati, sì. Ci aggiriamo nel mondo con l’espressione di nonna nella foto di Natale, scattata dopo che l’hanno rimbambita cercando di farle ricordare i nomi di tutti e trentasei i nipoti.
E come può non essere disorientata un’umanità travolta ogni minuto da un cambiamento?
Come possiamo essere sicuri di noi stessi e della realtà che ci circonda se ad ogni notizia sentita in televisione possiamo trovare contemporaneamente la smentita su Internet?
Come possiamo accontentarci anche solo di un lavoro qualunque, in un momento in cui, qualunque sia il lavoro non te pagano e il massimo che puoi farci è mettertelo nel … curriculum?
Come possiamo rilassarci con lo zapping, se, anche potendo scegliere tra centinaia di canali, troviamo ovunque la stessa cosa: gente che canta o che cucina?
Per raccontare tutto questo in uno spettacolo, per fotografare questa moltitudine di facce disorientate, ho deciso di farmi disorientare anche io proprio mentre faccio lo spettacolo. Come? Ve lo racconto.
Io nello spettacolo sono proprio io, Cinzia e ho proprio la parte di un’attrice che fa uno spettacolo. Che spettacolo? Uno spettacolo contemporaneo, che viene aggiornato in tempo reale: proprio come avviene nei programmi in diretta, una redazione, costantemente connessa al mondo esterno, aggiorna e modifica gli argomenti e i contenuti dello spettacolo.
Infatti, proprio mentre faccio lo spettacolo interviene un autore che, entrando in scena, mi informa che quello che ho appena detto è stato smentito da qualcuno o da qualcosa e che quindi bisogna dire o fare qualcos’altro.
Vi sembra fico?
A me no.
E’ un delirio.
In una realtà come questa, aggiornarsi significa smentire se stessi continuamente.
L’autore, entrando e interrompendomi, mi costringerà, ogni dieci minuti, a cambiare lo spettacolo, passando da un monologo sulla crisi ad uno sul traffico; da un’assurda messa in scena di Romeo e Giulietta – con Garko nella parte di Romeo e le tette dell’Arcuri nella parte di Giulietta – ad un rito di esorcismo contro la Televisione che, diciamocelo, è diventata brutta, ma talmente brutta che può solo essere opera di Belzebù; dal personaggio di una povera signora che cerca di capire come fare a ricevere finalmente la sua pensione, alla conduttrice di un folle telegiornale in cui la stessa notizia viene data e contemporaneamente smentita.
Credetemi sulla parola, la realtà vista così è destabilizzante e comica allo stesso tempo perché i cambiamenti e le contraddizioni continue la rendono invisibile.
E’ per questo che siamo disorientati, perché non vediamo più la realtà.
E siamo proprio come treni che viaggiano senza un binario e che non sanno dove andare.
LA TRAVIATA – musica di G. Verdi, su libretto di E.M. Piave, è tratta dall’opera Teatrale “La signora delle Camelie” di A. Dumas.
Ad oggi è l’opera più rappresentata nei Teatri di tutto il mondo.
La trama racconta la storia d’amore fra un giovane di onorata famiglia ed una cortigiana di dubbi costumi.
I pregiudizi sociali divideranno, due amanti riuniti dalla verità e dall’amore qualche minuto prima della morte di Violetta.
Intorno a questo dramma si aggira l’ispirazione del musicista tra amore e morte, il quale non sali mai tanto in alto nell’esprimere il dolore.
Negli estenuanti accordi con cui si apre il preludio, sembra che Verdi intenda darci una sintesi rapida del dramma, riuscendovi mirabilmente.
Biglietti in prevendita al Teatro Europa di Aprilia tel. 06.97650344 – 335.8059019 Platea euro 30,00 – Galleria eurom 20,00 + dir. prev. – online:www.ciaotickets.com
Raccontare la vita e l’opera di Amedeo Modigliani oggi, non significa solo rendere omaggio a uno dei nostri pittori più famosi e amati al mondo ma anche rendere omaggio a un periodo storico. Dietro all’autore delle donne dal collo lungo c’è una vita vissuta in uno dei momenti più dinamici, movimentati, e stimolanti della storia del ‘900 europeo.
Libertà – Bellezza – Verità – Amore: queste sono le parole chiave del movimento d’artisti provenienti da tutto il mondo e residenti nei quartieri parigini di Montmartre e Montparnasse.
Raccontare Modigliani significa rappresentare anche una delle storie d’amore più famose e commuoventi che abbiano mai riguardato un artista. Come in Romeo e Giulietta, l’amore tra Amedeo e la sua Jeanne Hebuterne non può sopravvivere agli amanti.
Grande finale tragico e romantico di un amore totalizzante, come, del resto, era totalizzante la vita di Parigi in quel magico inizio di secolo. Non si può raccontare Modigliani senza descrivere le donne che lui ha amato e dipinto, con la loro dolcezza, la loro impenetrabilità e sensualità. Ed è proprio il mondo femminile che è al centro di questo spettacolo.
Ad Aprilia al via l’edizione 2015/2016 di “Risate in Poltrona” Torna dopo il grande successo dell’ultima edizione “Risate in Poltrona”, la rassegna di cabaret d’autore che si svolge al teatro Europa di Aprilia. Si tratta della manifestazione che animerà l’inverno di Aprilia regalando risate e spettacolo.
INUTILMENTEFIGA di Elda Alvigini e Natascia Di Vito
con Elda Alvigini
Note sullo spettacolo “Inutilmentefiga” racconta la condizione di molte donne di oggi, intorno ai quarant’anni, quasi sempre figlie di ex sessantottini, laureate, belle, con un buon lavoro, spesso separate con figli. Sono donne intelligenti e sensibili! almeno così si vedono loro! e non capiscono, ma proprio non capiscono, perché non hanno un uomo!
Oggi le donne sono spesso realizzate socialmente, colte, intelligenti e godono di una grande libertà, almeno apparente, di cui non sanno bene cosa farsene però, visto che è praticamente loro proibito godersi appieno la vita, senza rinunce, frustrazioni antiche, senza dover subire rapporti affettivi ricattatori, come quello con la madre-totem, o senza riuscire a liberarsi da una idealizzazione del padre, che le rende praticamente inavvicinabili per qualsiasi altro uomo, o dovendo sottostare a una società imbevuta di cattolicesimo e religione, per i quali la donna neanche esiste!
Ecco, noi siamo cresciute in un ambiente di sinistra colto, ateo e militante, siamo figlie del ’68 e delle sue convinzioni, troppo spesso sbagliate e comunque strane, buffe e incomprensibili per chi, come noi, in quegli anni nasceva.
Attraverso i diversi argomenti affrontati nel testo, allo spettatore non sarà difficile capire che certa cultura sessantottina e di sinistra ci ha rovinato la vita! Il telefono cellulare è il co-protagonista e deus ex machina dello spettacolo; infatti, faranno da contrappunto al monologo le telefonate della madre e dell’amica della protagonista, nonché l’attesa angosciante di una risposta a un sms inviato all’inizio della rappresentazione.
Gli argomenti trattati vanno dai rapporti affettivi familiari (educazione, traumi infantili, edipi vari) al problema del rapporto con gli uomini, con le amiche, con la società, con la politica o quel che ne resta.
Si svolge a Roma nel 1800. Angelotti console dell’ex Repubblica Romana è fuggito da Castel Sant’Angelo e si rifugia nella chiesa di Sant’Andrea della Valle, dove sua sorella la Marchesa Attavanti ha nascosto degli abiti femminili che gli permetteranno di passare inosservato. La donna è stata ritratta senza saperlo dal pittore Marcio Cavaradossi. Questi si accorge di Angelotti che conosce da tempo il quale gli rivela la propria situazione. Improvvisamente vengono interrotti dall’arrivo di Tosca, che, riconoscendo nel dipinto della Maddalena le fattezze della marchesa, fa una scenata di gelosia a Mario, che a fatica riesce a calmarla e congedarla.Angelotti esce dal suo nascondiglio e riprende il discorso con Mario che lo indirizza nella sua villa. Improvvisamente sopraggiunge Scarpia capo della polizia che sospetta fortemente di Mario. Per trovare Angelotti cerca di coinvolgere Tosca suscitando la sua morbosa gelosia. La donna credendo alle parole di Scarpia giura di trovarli. Scarpia la fa seguire. Mentre a Palazzo Farnese Scarpia stà cenando Spoletta, uno scagnozzo, gli conduce Mario che è stato arrestato. Questi si rifiuta di rivelare dov’è Angelotti e viene condotto in una stanza e torturato. Giunge Tosca che stremata dalle grida di Mario confessa il nascondiglio dell’evaso. Mario indignato che Tosca abbia parlato, cerca di scacciarla. Scarpia lo condanna a morte.Disperata Tosca vuole donarsi a Scarpia se egli acconsentirà di liberare Mario. Scarpia convoca Spoletta e con un cenno di intesa fà credere a Tosca che la fucilazione sarà simulata e i fucili caricati a salve. Mentre stà scerivendo il salvacondotto che li porterà fuori dallo Stato Pontificio, Tosca aggredisce Scarpia e lo pugnala. All’alba sui bastioni di Castel Sant’Angelo, Mario è pronto a morire. Scrive un’ultima lettera d’amore a Tosca che nel frattempo arriva e spiega di aver ucciso Scarpia. Lo informa della fucilazione simulata e scherzando gli raccomanda di fingere bene la morte. Ma Mario viene fucilato per davvero e Tosca inseguita dai poliziotti, che hannoscoperto la morte di Scarpia,si getta dagli spalti del castello.